Nel settembre dello scorso anno NVIDIA aveva manifestato l’intenzione di acquisire ARM in seguito ad un’offerta pari a 40 miliardi di dollari. Data l’entità dell’operazione e le possibili implicazioni della stessa per la concorrenza, per il suo completamento si è resa necessaria l’approvazione delle autorità antitrust che non dovrebbe arrivare prima di marzo prossimo.
Tale scadenza potrebbe essere però rinviata in quanto Nadine Dorries, Secretary of State for Digital, Culture, Media and Sport del governo britannico, avrebbe espresso delle perplessità riguardo all’acquisizione, paventando non soltanto il rischio di un’alterazione del libero mercato ma anche dei pericoli per la sicurezza nazionale del Regno Unito.
A tal proposito Dorries avrebbe richiesto alla CMA (Competition and Markets Authority), corrispondente all’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiano, di aprire due indagini dedicate all’eventuale passaggio di proprietà di ARM. Quest’ultima infatti è una società di Cambridge quotata presso la Borsa di Londra e sviluppa l’omonima linea di processori.
Dopo l’acquisizione Nvidia potrebbe determinare liberamente un aumento dei prezzi dei semiconduttori
Lo scorso agosto gli stessi componenti della CMA avrebbero ipotizzato alcuni scenari di rischio derivanti dall’acquisizione, come per esempio l’eventualità che NVIDIA, dopo aver conquistato una posizione dominante nel mercato di riferimento, possa determinare in modo del tutto arbitrario un incremento dei prezzi dei semiconduttori.
In base all’Enteprise Act 2002 il CMA ha la possibilità di avviare indagini per acquisizioni di pubblico interesse, tali indagini devono essere completate entro 6 mesi dal loro inizio ma in particolari casi è possibile ottenere un’estensione di altri 2 mesi. La possibilità che l’acquisizione venga confermata entro marzo potrebbe quindi sfumare.