Il social network Instagram è stato bloccato in Russia, a determinare la sospensione del servizio è stato il Roskomnadzor (Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa) che con questa iniziativa ha tagliato fuori dalla piattaforma circa 80 milioni di iscritti. L’iniziativa era stata preannunciata alcuni giorni fa e non arriva quindi inattesa.
La decisione di Mosca farebbe seguito ad alcune limitazioni di accesso che erano iniziate l’11 marzo 2022, questo in risposta ai dirigenti di Meta che avevano autorizzato la condivisione di contenuti offensivi e violenti nei confronti dei soldati russi e delle autorità del Cremlino limitatamente ad alcune localizzazioni del servizio tra cui l’Ucraina.
Come specificato da Nick Clegg, responsabile della divisione Global Affairs and Communications del gruppo capitanato da Mark Zuckerberg, Instagram non ha mai consentito espressioni d’odio nei confronti della popolazione civile russa. Nonostante ciò, anche in virtù del conflitto in corso, la Russia rimane un Paese in cui vige la corte marziale che comporta ulteriori restrizioni delle libertà personali.
Il governo russo mette Meta sotto accusa
E’ utile poi segnalare che in questo momento Meta viene considerata come un’organizzazione estremistica in Russia e nei confronti dell’azienda californiana sarebbe in corso anche un’inchiesta penale. Nei giorni scorsi la mannaia della censura ha colpito anche altre piattaforme social tra cui Facebook, della stessa Meta, e Twitter.
In Russia operano diversi influencer molto seguiti su Instagram, alcuni di essi hanno deciso di migrare verso Telegram, altri hanno optato per VKontakte (creato dallo stesso fondatore di Telegram) che attualmente è il social media più frequentato in Russia, non mancherebbero infine gli appelli all’utilizzo di VPN (Virtual Private Network) per aggirare i blocchi istituzionali.
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