Windows 10 on ARM, la versione del sistema operativo di Microsoft appositamente progettata per i terminali dotati di chipset ARM64, non supporterà più l’emulazione delle applicazioni a 64 bit. Tale funzionalità era stata implementata nel 2020 ma nel prossimo futuro dovrebbe essere disponibile soltanto sull’ultimo nato di Redmond, Windows 11.
Satya Nadella e soci hanno preso la loro decisione ma non avrebbero fornito alcuna giustificazione né tecnica né commerciale di questa scelta, è quindi probabile che l’intenzione di rendere Windows 10 on ARM meno completo dal punto di vista delle feature sia una mossa motivata dalla necessità di moltiplicare le installazioni di Windows 11 su ARM.
Poter contare sull’emulazione rappresenta una grande comodità per tutti coloro che, anche per questioni lavorative, desiderano eseguire applicazioni pensate per le architetture a 64 bit che però non sono state compilate per il funzionamento sui device ARM, come per esempio alcuni computer portatili prodotti dalla stessa Microsoft e dalla sudcoreana Samsung.
Stando così le cose passare a Windows 11 per ARM sarà necessario se si vuole continuare a utilizzare questo tipo di software, l’azienda californiana continuerà a supportare Windows 10 on ARM fino al 14 ottobre 2025, data che segnerà la fine del ciclo di vita dell’intero progetto Windows 10 in tutte le sue varianti, ma spogliandolo di una funzionalità disponibile solo con il suo successore.
L’emulazione non è comunque un’opzione ottimale dal punto di vista delle performance, essa era stata introdotta a seguito dei feedback inviati da numerosi utenti che trovavano troppo limitante la possibilità di eseguire unicamente applicazioni in codice nativo compilato per architetture ARM32 o ARM64 o alternative concepite per architettura Intel a 32 bit.