La Casa di Redmond starebbe operando delle pressioni sui produttori di PC equipaggiati con il sistema operativo Windows 11 perché adottino obbligatoriamente dei dischi SSD (Solid-State Drive) come unità di memoria primare per i propri dispositivi. Questo in alternativa ai tradizionali HDD (Hard Disk Drive) che garantiscono prestazioni inferiori.
Gli SSD sono generalmente più performanti degli HDD sia in lettura che in scrittura e questa caratteristica permetterebbe di ottenere una user experience di qualità superiore sui terminali equipaggiati con Windows 11 che, già di per sé, è una piattaforma per il cui utilizzo sono necessari requisiti di sistema non particolarmente contenuti.
Sostituire gli HDD con gli SSD farebbe aumentare il prezzo dei computer
Per contro gli SDD sono più costosi rispetto agli SSD, ultimamente il loro prezzo è palesemente aumentato e questo potrebbe riflettersi negativamente anche su quelli degli assemblati in commercio. Detto ciò, le indiscrezioni riportate riguardo alle intenzioni della Microsoft sarebbero appunto tali e fino ad ora l’azienda non avrebbe fornito alcuna conferma.
Secondo quanto riportato dall’analista John Chen, il gruppo capitanato da Satya Nadella avrebbe avuto intenzione di imporre i dischi SSD come requisito minimo per Windows 11 al momento del lancio dell’OS, questa opzione sarebbe stata poi bocciata proprio in seguito alla reazione non favorevole da parte dei produttori di computer.
Microsoft non avrebbe comunque abbandonato del tutto il progetto di rinunciare agli HDD e, sempre stando ai rumor circolanti in Rete, i dischi SSD potrebbero diventare effettivamente un requisito minimo entro il prossimo anno o il 2024. Questo però si rifletterebbe negativamente sui PC con HDD commercializzati fino ad allora che non potrebbero essere più aggiornati.