Sono passati circa 4 anni da quando una piccolla società canadese, la i4i, decise di rivolgersi ai propri legali per trascinare in tribunale il gigante di Redmond, la Microsoft, intentando una causa per violazione di brevetto; oggi è arrivata la sentenza e le notizie per Steve Ballmer e soci non sono buone.
Oggetto della diatriba legale era la tecnologia XML integrata all’interno della suite Ms Office nelle versioni 2003 e 2007, la i4i sosteneva, infatti, di essere proprietaria del relativo brevetto e vinse durante il primo grado di giudizio vedendosi riconoscere 200 milioni di dollari di risarcimento.
La Microsoft naturalmente non accettò il risultato del primo pronunciamento dei giudici, era il 2009, e decise di ricorrere alla Corte Suprema, ma quelle che sosteneva essere le sue ragioni non sono state accolte dal tribunale che ha deciso di elevare il risarcimento fino a 290 milioni di dollari.
Le conseguenze di questa sentenza potrebbero essere ben più ampie di quelle già consistenti generate fino ad ora, il testo del brevetto depositato dalla i4i è infatti molto vago e potrebbe riguardare più di una tecnologia, a questo dato si aggiunga che negli USA i precedenti hanno grande peso per i giudici.