Un po’ grazie alle strategie commerciali fortemente Cloud centriche privilegiate da Microsoft nel corso degli ultimi anni, e un po’ a causa delle peggiori performance registrate dalla concorrenza, Redmond può oggi vantare una capitalizzazione superiore a quella di altri giganti come Amazon, Apple e Alphabet (il conglomerato finanziario di cui fa parte Google).
Non stupisce quindi che l’ultima trimestrale di cassa presentata agli investitori dal gruppo capitanato da Satya Nadella abbia registrato un incremento pari al 24% rispetto al quarto precedente per il solo comparto Cloud (con utili per 8.6 miliardi di dollari) quello in cui sono sempre più centrali i servizi dedicati all’enterprise erogati tramite l’infrastruttura di Azure.
Ottimi risultati anche per la divisione More Personal Computer, con una crescita del 15% e 10.7 miliardi di dollari di guadagni netti. Va comunque sottolineato che questo sottoinsieme raccoglie attività e prodotti molto diversi tra loro, dal sistema operativo Windows ai device della gamma Surface fino alla console videoludica Xbox e i titoli ad essa collegati.
Notizie confortanti anche dalla divisione Business Processes della quale fanno parte il social network LinkedIn, la suite di produttività Office e il gestionale Dynamics. In questo caso gli utili sarebbero stati di poco inferiori ai 10 miliardi di dollari grazie ad un incremento del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Da notare come il titolo azionario della Microsoft abbia perduto l’11% del suo valore in un anno (+3% dall’inizio del 2019), un andamento negativo sviluppatosi in ogni caso più lentamente se confrontato con quelli che hanno coinvolto i competitor precedentemente citati, rimaneggiandone in alcuni casi pesantemente la capitalizzazione.