I vertici dell’EBA (European Banking Authority) hanno voluto richiamare l’attenzione dei legislatori UE sul fatto che attualmente non esisterebbe una normativa in grado di regolare cryptovalute come Libra, la moneta virtuale basata sul wallet Calibra che Facebook e alcune aziende partner intendono lanciare entro il prossimo anno.
Ad intervenire in proposito è stato lo stesso presidente dell’Authority, Jose Manuel Campa, che parlando di fronte ai membri della Commissione per gli affari economici del Parlamento Europeo ha esposto forti preoccupazioni riguardo al fatto che Libra possa essere utilizzata massicciamente in attività di riciclaggio di denaro sporco.
L’attuale vuoto normativo sarebbe determinato dal fatto che le leggi riguardanti le attività finanziarie e quelle inerenti i pagamenti elettronici sarebbero separate. Operando in entrambi i settori, strumenti che si prestano sia alle speculazioni che alle transazioni monetarie come le cryptovalute potrebbero sfuggire a qualsiasi tentativo di regolazione.
Per il momento una soluzione potrebbe essere quella di creare un’agenzia indipendente che si occupi del problema, ma per ora tutte le proposte in merito sarebbero rimaste sulla carta senza alcun effetto concreto. L’eccessiva discrezionalità dei singoli stati membri potrebbe manifestare tutti i suoi aspetti più critici proprio con l’arrivo di Libra.
Il tema del riciclaggio di denaro sporco starebbe diventando sempre più pressante per le istituzioni europee, in particolare dopo la scoperta di attività illegali operate attraverso alcuni istituti finanziari. Si calcola che soltanto nel periodo compreso tra il 2005 e il 2015 un’unica filiale estone della principale banca danese abbia registrato il transito di ben 200 miliardi di euro di provenienza non verificata.