Jesse Jackson Jr, esponente del Congresso degli Stati Uniti d’America, si è recentemente pronunciato contro l’iPad, il tablet della Casa di Cupertino, definendolo come un’importante causa di disoccupazione in un momento di congiuntura economica non certo favorevole.
L’uomo politico ha puntato il dito in particolare contro due funzionalità dell’iPad: la possibilità di scaricare quotidiani dalla Rete e la lettura di libri in mobilità; il settore dell’editoria sarebbe infatti quello più colpito dall’avvento delle "tavolette magiche".
Jackson non ha criticato il lavoro di Steve Jobs e, anzi, ne ha sottolineato le capacità imprenditoriali, ma ha anche sottolineato che la scelta di produrre l’iPad in Cina non ha certo influito positivamente sul tasso di occupazione statunitense.
Curiosamente, le accuse nei confronti del dispositivo vengono proprio dall’uomo politico americano che per primo ha proposto al suo Governo di introdurre l’iPad come strumento didattico all’interno delle scuole primarie.