In un suo recente intervento alla Camera dei Deputati il ministro Giancarlo Giorgetti ha confermato l’intenzione del governo Meloni nel procedere con l’introduzione della nuova Web Tax e con l’aumento della tassazione sulle criptovalute. Queste misure, incluse nella bozza della Legge di Bilancio, hanno suscitato forti opposizioni. La Web Tax è contestata dall’intero settore digitale italiano, che teme gravi ripercussioni sulle PMI e sulle startup. L’incremento della tassazione sulle criptovalute preoccupa gli investitori in Bitcoin e non solo.
L’estensione della Web Tax
La proposta di estendere la Web Tax mira ad eliminare le soglie minime attualmente previste, applicando un’imposta del 3% sui ricavi di tutte le aziende digitali, indipendentemente dalla loro dimensione. Questa mossa è stata giustificata da Giorgetti con l’intento di superare le contestazioni degli USA che avevano accusato l’Italia di discriminazione e minacciato ritorsioni commerciali.
Con la vittoria di Donald Trump alle ultime presidenziali le politiche protezionistiche americane potrebbero diventare comunque più severe. Per le aziende IT si verrebbe così a creare un doppio svantaggio influenzando negativamente la competitività, l’innovazione e la crescita economica.
Tassa sulle cripto al 42%
Nel contempo il governo intende aumentare dal 26% al 42% la tassazione sulle plusvalenze realizzate con le criptovalute. A questo proposito Giorgetti ha spiegato che tale misura ha lo scopo di incentivare investimenti a lungo termine e di penalizzare le speculazioni finanziarie short term che sfruttano la volatilità.
La diversa aliquota, secondo il ministro, risponde alla logica di premiare gli investimenti pazienti e duraturi, in linea con altre forme di tassazione presenti nel nostro ordinamento.
Entrambe le misure saranno sottoposte a discussione e ai più che probabili emendamenti durante l’iter parlamentare. Alcuni esponenti del governo non escludono la possibilità di correttivi, più probabilmente riguardo alla Web Tax, riconoscendo le preoccupazioni sollevate dagli operatori del comparto. Dalle dichiarazioni di Giorgetti emerge però la difficoltà di trovare un compromesso che soddisfi tutte le parti coinvolte.