Il Garante italiano per la tutela dei dati personali avrebbe inviato un messaggio al social network di Mark Zuckerberg richiedendo dei chiarimenti relativamente alla gestione delle informazioni dell’utenza successivamente al bug che avrebbe coinvolto di recente 6 milioni di account.
I vertici di Facebook dovrebbero avere tempo fino al prossimo 20 di luglio per rispondere in modo dettagliato all’istanza dell’authority nazionale, il Garante infatti non nasconderebbe la preoccupazione che le conseguenze della falla rilevata possano essere più gravi di quanto comunicato da Menlo Park.
Il timore relativo alla trasparenza delle informazioni diffuse dal Sito in Blue avrebbe origine nelle stesse caratteristiche del bug, esso infatti avrebbe reso visibili informazioni personali altrui contenute nelle rubriche senza alcuna autorizzazione specifica.
Essendo spesso preinstallata in Android, l’applicazione di Facebook (che a causa del bug inviava dati ai server anche in mancanza di un login) avrebbe potuto violare la privacy di utenti non iscritti alla piattaforma, un’ipotesi che amplierebbe la platea dei possibili danneggiati.