Diversi account e le pagine Facebook e Instagram delle formazioni politiche di estrema destra Casapound e Forza Nuova sono stati chiusi nelle scorse ore. L’iniziativa della piattaforma sarebbe stata motivata facendo riferimento alle policy attualmente i vigore che vietano esplicitamente la diffusione di messaggi d’odio o violenza.
La decisione di Menlo Park nei confronti di queste organizzazioni non hanno mancato di suscitare polemiche, entrambe infatti avevano trovato nei social network un mezzo di comunicazione che ne aveva permesso la crescita. Per il momento il gruppo di Mark Zuckerberg non avrebbe fornito spiegazioni dettagliate riguardo all’accaduto, quindi non è dato sapere se la rimozione sia avvenuta su segnalazione delle autorità.
Le sintetiche precisazioni fornite dal gruppo suggeriscono però che la decisione non sia stata presa sulla base di considerazioni di carattere ideologico, essa sarebbe stata motivata invece dai contenuti pubblicati tra i quali Facebook avrebbe ravvisato elementi di "odio organizzato". In passato Casapound avrebbe ricevuto una prima ammonizione proprio a causa di segnalazioni riguardanti violazioni delle policy.
Tra gli account oscurati vi sono anche quelli di Simone Di Stefano, uno dei rappresentanti di spicco di Casapound con 140 mila iscritti, del fondatore Gianluca Iannone, del quotidiano sovranista "Primato Nazionale" e dell’organizzazione studentesca "Blocco nazionale". E’ probabile che nelle prossime ore gli admin del social network comunichino ulteriori chiusure di risorse legate alle formazioni coinvolte.
Ad oggi le policy di Facebook tengono conto di sei differenti criteri per la chiusura delle pagine e il ban degli account, identificando contenuti legati a: terrorismo, odio organizzato, omicidio di massa o seriale, traffico di esseri umani, violenza organizzata o attività criminale e la privatizzazione delle regole. Vengono inoltre sottoposti a verifica tutti coloro che sostengono i promotori di questa tipologia di messaggi.