Il report intitolato "Digitalisation: An opportunity for Europe" e redatto dai ricercatori di Deloitte per Vodafone, indica che un maggior ricorso alla digitalizzazione in Europa porterebbe ad un incremento del 7.2% del PIL (Prodotto Interno Lordo) pro capite nell’arco di 6 anni, in termini assoluti si parla quindi di circa mille miliardi di euro.
Il processo di Digital Transformation necessario per ottenere questo risultato dovrebbe riguardare 5 aspetti della vita sociale e d’impresa: connettività, capitale umano, utilizzo dei servizi Internet, integrazione della tecnologie e servizi pubblici. Si tratta in tutti i casi di tematiche prese in considerazione per la definizione del cosiddetto indice DESI da parte della Commissione Europea.
Il Digital Economy and Society Index offre infatti una fotografia della competitività digitale di un Paese, stando ai criteri attualmente utilizzati l’Italia risulterebbe essere al 25° posto tra i 27 stati membri dell’Unione Europea ed è quindi una delle realtà che beneficerebbero maggiormente da un ricorso più deciso alle nuove tecnologie in tutti gli ambiti.
Stando a quanto indicato nel report, gli interventi previsti nel cosiddetto Recovery Plan dovrebbero essere concentrati in aree specifiche come quelle indicate in precedenza, diversamente il miglioramento in termini di PIL non potrebbe andare oltre lo 0.65%. Nel caso delle economie che oggi presentano un punteggio DESI peggiore, il miglioramento potrebbe arrivare fino al 18.7% entro il 2027.
La Grecia, ad esempio, presenta oggi un punteggio pari a 31 che potrebbe arrivare fino a 90 in 6 anni con un +17.9% a favore della produttività, per quanto riguarda invece l’Italia (Paese il cui punteggio DESI nel 2019 era pari a 41.6) si dovrebbe registrare un incremento del 13.3% in termini di produttività e dell’11.65% per il PIL nazionale.