Glenn Greenwald, cioè il giornalista statunitense a cui si deve lo scoop sullo scandalo Datagate, il piano dell’NSA (National Security Agency) per lo spionaggio di massa delle comunicazioni dei cittadini americani, ha deciso di lasciare il Guardian.
Alla base di questo abbandono non vi sarebbe stato alcun dissapore tra lo stesso Greenwald e la redazione, il giornalista avrebbe fatto la sua scelta dopo aver ricevuto un’offerta "impossibile da rifiutare" per garantirsi un importante avanzamento di carriera; la proposta sarebbe stata inviata da Pierre Omidyar (fondatore di Ebay).
Gli stessi vertici del Guardian si sarebbero detti profondamente dispiaciuti per la perdita (in senso lavorativo) di un collaboratore così prezioso; Alan Rusbridger, attuale direttore del prestiguioso quotidiano britannico, gli avrebbe augurato "buona fortuna" comprendendo l’importanza dell’occasione presentatasi al collega.
Del resto Greenwald deve gran parte della sua fortuna alle stesse pagine del Guardian e al fatto di aver incontrato sulla sua strada Edward Snowden, l’ex agente segreto americano oggi latitante e noto per essere la "talpa" che ha fatto luce sui piani dell’NSA.